Dal trattato di Verdun (843) all’anarchia feudale: sintesi del declino dell’impero carolingio

Una delle problematiche dell’impero carolingio consisteva nel fatto che la dimensione istituzionale si confondeva con quella privatistica. Detto in parole semplici, l’imperatore trattava i suoi domini quasi come fossero una sua proprietà privata. Di conseguenza in caso di successione dinastica l’impero correva il rischio di frazionarsi. Ciò non accadde alla morte di Carlo Magno perché l’impero rimase unito nella mani del figlio Ludovico il Pio (814-40), ma la criticità si ripresentò con i suoi eredi Lotario, Calvo il Calvo e Ludovico il Germanico che si scontrarono per il controllo personale dei vari territori dell’impero.
Un primo compromesso fu raggiunto a Strasburgo nell’842 quando Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico che governavano rispettivamente Francia e Germania si accordarono giurandosi reciprocamente fedeltà e impegnandosi a non stringere patti con Lotario a discapito dell’altro. Il giuramento di Strasburgo fu pronunciato dai due sovrani nella lingua volgare dei propri eserciti, testimonianza dell’emergere di una prima embrionale coscienza nazionale. Lotario, figlio maggiore di Ludovico, che aveva cercato di rivendicare per se il controllo di tutti i territori dell’impero , dopo essere stato sconfitto dai fratelli nella battaglia di Fontenoy (841), si decise a trattare. Si arrivò dunque alla spartizione dell’impero con il trattato di Verdun (843) che confermò Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico nel possesso dei loro domini e che assegnò a Lotario il titolo di imperatore, il controllo dell’Italia e della Lotaringia, una fascia di territori che partiva dal Mare del Nord nei Paesi Bassi e scendeva fino alle Alpi Occidentali.
L’impero continua a esistere di diritto,ma nei fatti il titolo di imperatore di Lotario era puramente onorifico. Sotto Carlo il Grosso (881-87), l’impero tornò per breve tempo a una parvenza di unità ma alla sua morte si estinse la discendenza diretta di Carlo Magno. Ne seguì un periodo di accentata dissoluzione politica con le maggiori casate in perenne lotta tra di loro, la cosiddetta anarchia feudale,che perdurerà fino al 962 quando la casata dei duchi di Sassonia con Ottone I darà vita al Sacro Romano Impero germanico.

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